Negli ultimi anni, spinti dai modelli culturali di riferimento, abbiamo sviluppato un’ossessiva preoccupazione relativa all’immagine del nostro corpo e ciò ha determinato un aumento dell’insoddisfazione corporea e la tendenza ad associare il valore personale alla propria apparenza fisica. È quindi comprensibile che le persone, soprattutto se in sovrappeso, possano avere convinzioni negative sul proprio aspetto fisico.
Le preoccupazioni estetiche per l’immagine del proprio corpo si focalizzano quasi esclusivamente sul peso, sul grasso ed alcune parti del corpo creando un notevole divario fra il sé reale e il sé ideale. Ciò può spingere alla rincorsa ad un corpo irrealistico fino all’esasperazione come nella “bigoressia”, una nuova patologia determinata da un atteggiamento maniacale per il fisico e la dieta. Tra la sana attenzione al proprio benessere e l’ossessione per la propria immagine corporea c’è grande differenza!
L’immagine del nostro corpo è definita da Schilder come “l’immagine del corpo che ci formiamo nella mente“, il ritratto mentale che un individuo ha di sé. Essa rappresenta la relazione mentale che ogni individuo ha con il proprio aspetto fisico e le attitudini e le emozioni sono elementi essenziali della nostra esperienza corporea cosciente e non.
Ma quello che vediamo è reale o è il risultato di quello che noi interpretiamo di noi stessi?
L’immagine del nostro corpo è il risultato di un’interpretazione soggettiva di noi stessi alla quale contribuiscono diversi elementi di natura cognitiva ed emotiva che possono rappresentare l’esperienza attuale o quella vissuta. Essa si costruisce nel corso della vita ed e legata inizialmente alle figure genitoriali. In seguito, gli incontri della vita, i compagni di scuola e di gioco, le amicizie, le prime esperienze sentimentali e sessuali, la cultura di appartenenza con i suoi modelli contribuiranno a modulare l’immagine corporea e l’eventuale soddisfazione o insoddisfazione per il proprio aspetto fisico.
L’immagine corporea negativa così presente nella società attuale dipende quindi da molteplici fattori e il sovrappeso gioca un ruolo importante a maggior ragione in una società che stigmatizza i soggetti in sovrappeso. È naturale pensare di conseguenza che il modo più efficace per migliorare l’immagine corporea è cercare di perdere peso. Questo approccio definito “fuori-dentro” sostiene che una modifica dell’aspetto fisico, “il fuori”, determina in modo automatico un miglioramento dell’immagine corporea, “il dentro”.
In realtà alcune ricerche dimostrano che la perdita di peso non garantisce sempre un miglioramento dell’immagine corporea anche perché non tutte le preoccupazioni dei soggetti in sovrappeso sono focalizzate sul peso corporeo ma anche su altre caratteristiche fisiche come l’altezza, la faccia, la pelle, la dimensione e la forma del seno, dei glutei, delle braccia.
Poiché la perdita di peso non determina modificazioni significative della forma corporea, in particolare glutei e cosce e di altre caratteristiche somatiche come per esempio a forma del volto, è possibile che non risulti efficace nel migliorare l’immagine corporea. Questo spiega perché la maggior parte delle persone a dieta risulti ancora insoddisfatta della propria apparenza e continui a perseguire obiettivi irrealistici di peso, a sottovalutare i risultati raggiunti ad abbandonare i programmi di perdita peso e spesso a riprendere tutto il peso perduto.
Migliorare l’immagine corporea a prescindere dal peso è essenziale per favorire l’accettazione di sé e un atteggiamento positivo rispetto a qualsiasi risultato, anche se modesto.
Quale la soluzione?
Impegnarsi per ottenere un io sano e orientare le proprie energie allo sviluppo e al mantenimento di relazioni di crescita reciproca, di partecipazione ad attività sociali. Infine, concentrarsi sul presente imparando a considerare il benessere psicofisico, la felicità, come risultato di un buon rapporto con se stessi e con gli altri.
In questo processo di costruzione di un Io sano potrebbe essere utile confrontarsi con un professionista del benessere psicologico. Se cerchi una psicologa a Milano puoi contattarmi: dr.ssa Laura Peveri, Psicologa Milano.
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