Cos’è la depressione?
• che tali abbassamenti dell’umore siano molteplici e ben caratterizzati;
• si verifichino in modo (quasi) costante per un periodo superiore a due settimane;
• causino un disagio in una o più aree della vita quotidiana (difficoltà o impossibilità di alzarsi, andare a lavorare, andare a fare shopping, etc).
Quali sono i sintomi della depressione?
La depressione provoca un “rallentamento” in tutti i registri della vita quotidiana: la vita emotiva, il funzionamento intellettuale, la forma fisica e i meccanismi vitali e corporali. Questo “rallentamento” si declina in molteplici sintomi che persistono per un lungo periodo (oltre le due settimane). L’elenco che segue può aiutare a identificare alcuni di questi sintomi, sapendo che una stessa persona può non sperimentarli tutti.
Vita affettiva: piatta
- Tristezza intensa: nella depressione la tristezza è particolarmente dolorosa, incomprensibile, e travolgente, spesso accompagnata da pianto senza ragione e da un senso di disperazione.
- Incapacità di provare piacere: nelle persone che soffrono di depressione, i piccoli piaceri della vita (ascoltare musica, vedere gli amici, leggere il giornale, etc) scompaiono. Tutto sembra lo stesso, noioso, poco interessante. La vita ha perso ogni significato, ogni gusto, ogni colore.
- Ipersensibilità emotiva: le persone che soffrono di depressione rispondono con grande sensibilità a situazioni della vita quotidiana (come se mancasse un filtro tra loro e l’ambiente). Allo stesso tempo, possono avere l’impressione di sentirsi vuote, di non provare più emozioni. E ‘come se fossero allo stesso tempo anestetizzate e ipersensibili.
- Sensazione di abbandono, inutilità e solitudine: queste impressioni convivono con la sensazione di non essere amati dagli altri non avendo nulla da dire che le potrebbe interessare.
- Ansia: Disturbi d’ansia e depressione si riferiscono a due diversi disagi psicologici, l’ansia è però un sintomo comune nella depressione. Questa paura senza causa evidente si esprime sia nel corpo (“nodo” in gola, difficoltà di respirazione, dolori vari, in particolare nello stomaco) sia nella mente (paura “fluttuante”, elucubrazioni, senso di morte o di catastrofe imminente).
Funzionamento cognitivo: vedere tutto nero
- Rallentamento cognitivo: nei casi di depressione, diventa difficile pensare, trovare le parole, parlare fluentemente. Si ha l’impressione di avere la testa vuota, che il mondo sia diventato troppo complicato e che non si saprà adattarvisi e farvi fronte. Occorre fare un grande sforzo per svolgere compiti che in precedenza venivano effettuati naturalmente, senza pensarci.
- Diminuzione dell’attenzione, della concentrazione e della memoria: mantenere l’attenzione, non distrarsi, ricordare ciò che si è appena letto. Questi compiti diventano molto difficili da fare quando si soffre di depressione.
- Inutilità e senso di colpa: le persone che soffrono di depressione si sentono inutili, senza valore, si accusano di essere responsabili degli eventi dolorosi che vivono e delle emozioni spiacevoli che sentono. Questa impressione sembra così definitiva che è difficile chiedere aiuto e credere che un trattamento psicoterapeutico possa cambiare qualcosa.
- Pensieri negativi: le persone analizzano gli eventi della loro vita e le opinioni degli altri in una luce costantemente negativa.
- Pensieri sulla morte (la sua, quella della sua famiglia o di morte in generale): legati ai sentimenti di inutilità e perdita di piacere già descritti, questi pensieri scuri sono in realtà “creati” dalla depressione e scompaiono con la cura della stessa. L’ideazione suicidaria merita sempre di essere segnalata ad un professionista.
Forma fisica: sentirsi a terra
- Fatica: anche senza fare sforzi particolari, la persona ha una sensazione permanente di mancanza di energia. Questa sensazione diffusa si aggiunge a scoraggiamento e dolore fisico ed emotivo. Una caratteristica di questa fatica depressiva è che non viene attenuata né dal riposo né dal sonno.
- Rallentamento generale: la depressione rallenta tutti i gesti, quindi ci vuole più tempo per eseguire le attività di routine. Non si ha la forza. Emozioni, pensieri e azioni sono come “impantanati” dalla malattia. I movimenti facciali sono ridotti producendo un’impressione di inespressività che può suggerire l’indifferenza. L’eloquio è rallentato e le parole strascicate. La persona ha la sensazione di non essere in grado di reagire. Determinate funzioni del corpo come la digestione, sono ugualmente rallentate.
Meccanismi vitali e corporali: tutto perde la sua regolarità
- Disregolazione del sonno: il sonno è spesso cattivo, meno profondo, molto breve e poco riparatore. Le prime ore del mattino (3-5 del mattino) sono spesso segnate da un risveglio precoce con incapacità di dormire e una grande sofferenza morale. In altri casi, il sonno è in eccesso, si chiama “rifugio nel sonno” come se corrispondesse ad una necessità di “fuga”. Ma questo eccesso di sonno è comunque insufficiente e piuttosto abbruttente.
- Alterazione dell’appetito: l’appetito è spesso ridotto (il cibo sembra insipido, il piatto sembra troppo pieno). La preparazione dei pasti diventa un fatica, gli orari sono irregolari e la loro composizione è sbilanciata. La perdita di peso è spesso un segnale importante per la diagnosi di depressione. Al contrario, a volte vi è un aumento di assunzione di cibo (in particolare zucchero) che può portare ad un aumento di peso.
- Problemi sessuali: la sessualità è una funzione sia organica sia relazionale. Queste due dimensioni sono molto perturbate nella depressione ed è logico che la vita sessuale ne risulti influenzata. Il desiderio sessuale può scomparire e il piacere dissolversi. La realizzazione dell’atto sessuale diventa difficile. Come risultato, il coniuge può sentirsi trascurato cosa che aumenta la tensione nella vita della coppia.
- Sintomi fisici: la depressione può essere accompagnata da dolore (mal di testa, dolore alle articolazioni, problemi digestivi etc) e disturbi di alcuni indicatori o funzioni del corpo (es. pressione arteriosa).
Anche se sono presenti i sintomi, la persona che soffre di depressione spesso fatica ad identificarli. L’ostacolo principale alla loro identificazione è la difficoltà a valutare da soli il proprio stato psicologico. Un’altra ragione risiede nel considerare i sintomi come normali, attribuendoli ad una momentanea difficoltà di vita. La valutazione da parte di un psicologo è quindi essenziale.
Quali sono le differenti forme di depressione?
L’episodio depressivo maggiore
La diagnosi di episodio depressivo maggiore viene posta quando:
- l’episodio depressivo dura più di quindici giorni;
- durante questo periodo, quasi ogni giorno e durante la maggior parte della giornata, la persona depressa si sente triste, senza speranza o ha perso i suoi interessi;
- questo stato di profondo dolore è associato con molti altri sintomi sopra descritti (almeno 4) che hanno ripercussioni a livello emotivo, sociale, lavorativo o in altre aree importanti della vita.
L’episodio depressivo può essere più o meno grave, i sintomi più o meno numerosi e intensi, il disagio più o meno importante. Negli episodi più gravi, tutti i tipi di sintomi sono presenti e i loro effetti nella vita quotidiana sono considerevoli. I disagi relazionali, professionali e sociali sono numerosi. In casi estremi, la persona non è più in grado di prendersi cura di se stessa (cibo, vestirsi, mantenere un minima igiene personale) o può tentare di porre fine alla sua vita.
L’episodio depressivo può essere associato a certi periodi della vita o dell’anno:
- Stagioni: l’episodio depressivo può verificarsi regolarmente in tempi molto specifici dell’anno, ad esempio, apparire ogni inverno e scomparire in primavera. Questo si chiama episodio di tipo stagionale. Questa forma, tuttavia, è abbastanza rara.
- Maternità: E’ un periodo a rischio. L’episodio depressivo dopo il parto (depressione postpartum), non deve essere confuso con il baby blues. Quest’ultimo consiste in un momento di dubbio passeggero, facilmente superabile, che si caratterizza per la sensazione di essere sopraffatti e non capire le esigenze del proprio bambino. Esso si verifica in molte donne (quasi il 50%), pochi giorni dopo il parto. L’episodio depressivo post-partum è invece una vera e propria depressione che soddisfa tutti i criteri della malattia (durata, sintomi, conseguenze) e che inizia nel mese successivo al parto.
- Lutto: nelle settimane in seguito alla perdita di una persona cara è comune ad avere sintomi depressivi. Questi sono parte del normale processo di lutto. Si può ricorrere ad un professionista per parlarne e “ridurre” il dolore del lutto. Il ricorso ad un professionista diventa assolutamente necessario se i sintomi persistono per un lungo periodo (più di due mesi) o sono particolarmente pervasivi.
Le caratteristiche dell’episodio depressivo maggiore possono variare in funzione dell’età:
- Bambini e adolescenti: Nei bambini, la depressione può manifestarsi attraverso comportamenti di ritiro, o – al contrario – di irritabilità e agitazione. Solo un ascolto attento e informato del bambino da parte di un professionista potrà mettere il disagio in evidenza. La depressione adolescenziale può manifestarsi attraverso condotte dannose per la salute: abuso di alcool, droghe, farmaci (ansiolitici, ipnotici), stati di agitazione, violenza verbale o apparente indifferenza.
- Anziani: la depressione (e rischio di suicidio) non risparmiano gli anziani, piuttosto il contrario. I sintomi sono molto simili a quelli che si possono trovare nei giovani adulti, ma il riconoscimento della malattia può essere più difficile a causa della diminuzione di attività fisica (e talvolta intellettuale). Tuttavia, il fatto di essere tristi o pessimisti non dovrebbe essere considerato normale quando si è vecchi. Il trattamento è altrettanto necessario ed efficace in questo momento della vita quanto in quelli precedenti.
La depressione cronica
Quando il periodo depressivo si estende per diversi anni si parla di depressione cronica o, quando i sintomi sono meno numerosi e intensi, di distimia. Le persone che soffrono di disturbi distimici si descrivono come permanentemente tristi. I sintomi più comuni sono: diminuito interesse e piacere che provoca disagio o difficoltà nella vita quotidiana, sentimenti di inadeguatezza, impotenza, senso di colpa o ruminazioni sul passato, irritazione o rabbia eccessiva. La persona con distimia può tendere a svanire, a ritirarsi dalle attività sociali. Sul posto di lavoro può presentare una diminuzione delle attività, dell’efficienza e della produttività. Nel corso degli anni, questi disturbi diventano parte integrante della vita e della personalità. Si inizia a dire “Sono sempre stato così”. La depressione cronica inizia in modo discreto ma precoce (infanzia, adolescenza o all’inizio dell’età adulta). La sua gravità è destinata ad aumentare nel corso degli anni, se non viene trattata.
Il disturbo bipolare
Gli episodi depressivi possono anche verificarsi come parte di un “disturbo dell’umore” chiamato disturbo bipolare o disturbo maniaco-depressivo. In questo contesto, l’episodio depressivo può precedere o seguire un periodo “maniacale” di eccessiva eccitazione e di euforia che è una forma “inversa” di depressione. Durante un episodio del genere, il rallentamento motorio è sostituito da eccitazione ed agitazione, il pessimismo e la tristezza lasciano il posto ad un ottimismo irrealistico. La persona è invasa da un eccessivo bisogno di parlare, di muoversi. Non sente più il bisogno di dormire e in alcuni casi possono avere deliri (ad esempio, sentirsi invincibile, pensare di avere poteri straordinari etc.). Questa condizione provoca comportamenti imprudenti o irresponsabili (ad esempio, spese deliranti), che possono causare notevoli danni e possono persistere anche dopo momenti di recupero. L’episodio maniacale non è da prendere alla leggera: si tratta di una “emergenza psichiatrica” a causa dei rischi che la persona fa correre a se stessa e talvolta altri. La persona può ad esempio essere temporaneamente sotto tutela giurisdizionale, al fine di proteggerla da atti sconsiderati che potrebbe commettere.